venerdì 25 giugno 2010

lettera ad una bambina (di Paolo Crepet)

Se mi chiedessero di scrivere una lettera a una bambina che sta per nascere, lo farei così.
Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa hai compreso delle nostre paure? Riusciremo a volerti senza riempire il tuo spazio di parole, inviti, divieti? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto di affetto? Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni-segnali a volte sfacciati delle nostre assenze ma di attenzione. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o um'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forza e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, sopratutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio per curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima

lunedì 21 giugno 2010

estate

Oggi il calendario segna l'inizio dell'estate... sarà ma non la vedo, ne dentro ne fuori di me. Il freddo è uniforme ovunque guardi, persino i miei fiori soffrono e sembrano non voler più sbocciare. I bimbi giocano sulla spiaggia, hanno abbandonato secchielli e palette in un angolo perchè non è il tempo per star fermi a costruire castelli, rimandano a tempi migliori e preferiscono rincorrersi, scaldarsi col fedele amico a quatro zampe. Bella immagine.
Il caldo e l'eccitazione che di solito accompagnano questo periodo sono lontani, so che ci sono e che se allungo la mano col pensiero li posso toccare ma sono indolente e preferisco aspettare... che per una volta venga lui incontro a me.
Il giorno di San Giovanni è vicino e come sempre esprimerò il desiderio del cuore... chissà che quest'anno si realizzi il mio più bel sogno...
Un bacio a chi legge :-)

martedì 15 giugno 2010

libertà


a volte mi chiedo com'è possibile essere così duri con se stessi. Ci insegnano sin da piccoli ad obbedire, a non trasgredire, rispettare le regole etc etc ma si dimentica un po' troppo spesso di dover amare se stessi.
Vedo intorno a me un sacco di persone che per la recita quotidiana che è la vita si negano cose che non fanno altro che appesantire il nostro già fragile equilibrio e toglierci la gioia di vivere.
Tutti questi NON ci rendono schiavi di una normalità che noi non abbiamo stabilito e che ci impedisce di essere "liberi".
Ovvio, civiltà non vuol dire togliere la vita, l'aria o le cose altrui e neppure far del male ma la libertà dell'anima è fondamentale, vitale direi.
Il sentirci unici arbitri dei nostri desideri e dei nostri sogni è quello che ci permette di poter realizzare obiettivi importanti e indispensabili al nostro benessere psico-fisico.
Cerchiamo, oltre ai nostri doveri, di saperci ritagliare spazi che ci permettono la rinascita quotidiana e perpetua.