domenica 30 maggio 2010

mercoledì 26 maggio 2010

massimo ranieri


Ieri sera, per la seconda volta quest'anno, sono andata a teatro a vedere Massimo Ranieri: canto perchè non so nuotare.
Inutile dire che sono una sua fan sin dalla tenera età anzi, io e il suo primo successo siamo nati nello stesso anno.
Questa volta ho portato con me mia sorella e ogni volta che sentiva una vecchia canzone mi diceva: sapessi quante volte me l'hai fatta ascoltare... volente o nolente.. quel mangiadischi l'hai fuso!
Vero, costringevo i miei genitori a comprarmi i suoi dischi e ancora oggi ricordo a memoria quelle canzoni. Fu un dolore per me quando a soli 24 anni decise di ritirarsi dal mondo della canzone per poi tornarci prepotentemente nel 1988 a Sanremo con "perdere l'amore".

E' iniziato lo spettacolo con "se bruciasse la città" e poi un susseguirsi di successi, anche di altri cantautori italiani, da far venire la pelle d'oca più volte.
Bello il corpo di ballo e l'orchestra, tutto al femminile, l'unico maschietto oltre a lui un ragazzo di 16 anni che si è esibito in uno splendido tip tap.
Applausi a non finire e molti visi stupiti per la soddisfazione di aver trascorso più di due ore in assoluta allegria.
Grazie Massimo per avermi fatto ricordare altri successi indimenticabili della nostra canzone e per la tua vitalità... da far invidia a qualsiasi quarantenne...

venerdì 21 maggio 2010

madrid

Questa notte sono tornata da Madrid, ci sono stata per tre giorni in compagnia di un'amica. Bella città, pulita e ricca di interessi culturali.
L'abbiamo girata in lungo, in largo, sia a piedi che in metro (15 linee linde)e più di una volta perchè abbiamo scoperto che a parte la Cattedrale Almudena tutte le altre Chiese sono aperte solo alla mattina, abbiamo visitato il Convento di clausura delle Descalzes Reales, una mostra dedicata a Monet, Palazzo Reale, Plaza Mayor, la splendida Basilica dedicata a San Francesco, il parco del Retiro e altro ma ovviamente non siamo entrate al Prado, sarebbe stata una visita troppo fugace e di certo insoddisfacente. Appena in possesso delle foto ne pubblicherò qui qualcuna. Il clima che ci ha accompagnato era splendido, sole sole sole e già questo visto, gli ultimi mesi, è stato un successo.
Siamo tornate stanchissime e appena in tempo per evitare la fiumana di tifosi che stà arrivando nel capoluogo per la finale della Champions League 2010 di calcio.
Di tutto questo l'unica nota stonata è stato il furto della macchina fotografica...
Riuscire a ritagliare degli spazi appaganti è vitale per me in questo momento, riescono a darmi la forza per sopportare un lavoro che non amo ed a ravvivarmi il morale :-)

martedì 11 maggio 2010

foto

Ho conosciuto Francesco tempo fa ora di professione fotografo. Tra una chiacchera e l'altra, dopo aver visto le mie foto, mi propone di fare degli scatti. Inutile dire che ho pensato ad un banale tentavivo di approccio e anche se mi aveva invitata ad andare nel suo studio avevo preso molto poco in considerazione l'idea di accettare. In effetti non è che in questo periodo vedo molto di buon occhio il mondo maschile. Nel tardo pomeriggio gli invio un messaggio nel quale educatamente declino il suo invito a causa del maltempo e della stanchezza ma mi vedo recapitare una risposta inaspetatta: sei una "paccara". A me paccara non l'ha mai detto nessuno.
Lo chiamo e naturalmente accetto la sfida, ore 21 nel suo studio. Mentre velocemente do da mangiare ai gatti che muoiono di fame mi arriva un sms con scritto di portare una camicia bianca o nera di seta, possibilmente lucida. Accidenti penso... vuole davvero farmi le foto. In quattro e quattrotto penso a cosa ho nell'armadio. Nulla che possa andar bene a parte un vestito nero estivo, una giacca bianca (bella ma se si è un po' abbronzati) e... le mie sottovesti. Queste però sono un po troppo per dei semplici scatti e poi... non esageriamo!
Ricontatto Francesco che dice vanno benissimo, mah! dubbiosa parto ignara del proseguo della serata.
Arrivo all'indirizzo datomi e fatte tutte le scale a piedi arrivo sulla soglia col fiatone. Le dovute presentazioni ed entro nello studio: pc, spot, flash e macchinari vari mostrano senza alcun dubbio che sono in una sala di posa.
Chiaccheriamo un po e sorseggiando un caffè parliamo del più e del meno e della sua passione, l'inter :-( vabbè... gliela passo.
Mi chiede di vedere gli indumenti portati e fra il grigio perla, il verde acqua, il rosso ed il bianco sceglie ovviamente il nero.
Mentre mi cambio nella stanza attigua un misto di imbarazzo a fricciorio mi pervade. C'è sempre una prima volta dico io... sono poi foto!!!
Ritorno nello studio e mi fa sedere su un velluto nero che fa da sfondo, sistema le luci, prova la macchina e incomincia a scattare una serie di immagini, gira la testa, piegala, sorridi, muovi la gamba etc etc. Alla fine del primo round (credevo fosse l'ultimo) andiamo al pc per analizzare il risultato. Le foto sono belle ma i miei 46 anni si vedono, dopo i tre kg persi per la dieta obbligata poi...ancora di più :-(
Seconda tempo, mi sento più rilassata e forse entro anche un po più in sintonia con lui. Mi sto divertendo e a dire il vero sembra vedersi nelle ultime foto.
La serata è trascorsa in un baleno ma si è fatto tardi ed è meglio rientrare visto che domani si lavora.
Dice che mi invierà le foto tramite mail così da poterle scegliere, lo ringrazio ovviamente e torno verso casa.
Persona delicata e sensibile forse un po' nostalgico. Per lui queste situazioni sono sicuramente nella norma ma per me è stata un'esperienza molto simpatica e probabilmente unica nel suo genere, per questo non la dimenticherò.
Grazie Franz :-)

mercoledì 5 maggio 2010

sogno

questa notte ho sognato il mare e sulle sue rive un piccolo albergo di colore blu notte con le persiane azzurre. L'interno di questo albergo era particolare, ad ogni stanza apparteneva un colore e anzichè avere il classico numero di appartenenza si chiamavano col nome del colore stesso, stanza rosa, stanza arancio etc etc.
La sala da pranzo color verde acqua aveva vetrate che davano direttamente sul mare e anche se il clima fuori era freddo e ventoso all'interno si respirava aria di pace.
Candele bianche adornavano le tavole, il camino scoppiettante e una musica di sottofondo rendevano l'ambiente caldo e accogliente.
Il mare era agitato e le onde si rincorrevano infrangendosi rumorosamente sulla spiagga a quell'ora deserta. Dalla terrazza si ammirava un panorama mozzafiato... il nulla intorno se non l'intenso profumo del mare e il silenzio assoluto.
Una favola.

lunedì 3 maggio 2010

accettazione

Tutto sarebbe più semplice se fossimo in grado di accettare ciò che ci succede come un evento destinato a farci crescere e non come un qualcosa contro cui lottare per vedere realizzati quelli che noi crediamo i nostri obbiettivi.
Ognuno di noi ha sogni, desideri e speranze di realizzare ciò che la propria mente o il nostro ego partorisce. Solo il nostro vero talento può farci davvero ottenere risultati grandiosi sempre però a discapito di qualcos'altro.
A volte si ha la fortuna di scoprire la nostra vera meta in adolescenza, altre volte in età adulta e, con la quotidianità, gli impegni e le responsabilità assunte impediscono o rallentano eccessivamente il poter realizzare il nostro obbiettivo.
Ad alcuni basterà ritagliarsi spazi propri, altri troveranno il coraggio di buttare tutto all'aria e vivere la vita in libertà, altri ancora non scopriranno mai la loro vera meta perchè proprio non si chiedono qual'è.
L'importante è riuscire ad essere sinceri con se stessi, sino in fondo, sino a sentire dolore per le proprie ansie, insoddisfazioni e speranze perchè... siamo vivi.